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lunedì 15 ottobre 2012

Komikazen 2012 Report! (o qualcosa di simile nelle intenzioni)

Allora, purtroppo è finita anche l'edizione 2012 di Komikazen.
E' stato bello, é stato intenso, é stato alcolico.

Avrei voluto fare un report un po' più completo, ma varie circostanze, tra cui la scarsità di foto dovuta anche alla pessima risoluzione e versatilità del mio telefono, rendono l'impresa difficile.
Comunque:

GIORNO 1

Lo sciopero temuto non da problemi, arrivo in orario a Bologna prima e Ravenna poi.
In treno son comunque nervoso: non vedo l'ora di ritrovare i miei sodali di Cremona e si somma la tensione del non avere in realtà idea di cosa mi aspetta. Ho anche letto e riletto il programma, ma senza frutto.
Il treno da Milano a Bologna è il primo frecciarossa della mia vita. Per tema di finire i fogli del blocco, faccio un solo schizzo:


A Ravenna passo in albergo (un grazioso 1 stella), lascio una cosa o due e mi dirigo verso la sede di Mirada, dove c'è il primo incontro ufficiale, la presentazione di "Il mio nome é Ultras" di Andrea Zoli, vincitore della scorsa edizione di Reality Draws.
Incontro lì tutti i fopponi, reduci del workshop cremonese:
CHE FIGATA
saluti, abbracci, anche se continuiamo a sentirci via mail il ritrovarsi insieme fisicamente è un'altra cosa.
Qui l'organizzazione comincia a barare: comincia a scorrere il vino.

Il secondo incontro è con Riccardo Mannelli, Shout e Latuff che presentano la loro (BELLISSIMA! andateci se potete) mostra, discorrendo su cosa significhi essere giornalisti o meno, di cosa sia il graphic journalism e il suo valore, e di massimi sistemi.
Poi fuori altro buffet, altro vino.
Da qui le cose si fanno dunque più confuse. Di sicuro beviamo ancora qualcosa e andiamo tutti insieme a cenare. Le luci son soffuse, la macchina fotografica fa schifo, io sono brillo.
Questo è l'unico risultato.


Sì, c'è un uomo dalla testa d'elefante, e quell'uomo è Jack.
Intanto, il pur rodato Simone Lucciola non resiste all'effetto combinato vino+salsiccia&patate+moretti e - mentre Rocco Lombardi minaccia di abbandonarlo al suo destino ma temporeggia sfogliando il mio book e dispensando critiche mirate e molto apprezzate - ci lascia così:


Non è l'unico a esibire gli effetti dell'alcol, qui un sempre sorridente Michele Ginevra fa da sostegno a Paolo Cossi, che meno mosso di così non si poteva fotografare:


Per celebrare la reunion che si fa? Andiamo a bere.
Qui niente foto per una questione di - pur minimo - rispetto di sé.

GIORNO 2

Uno dice, sarà stata l'euforia unita alla zelante accoglienza emiliano-romagnola, oggi - sabato - sarà diverso.
Macché.
Il primo appuntamento della giornata è un brunch. Col vino.



C'è aria di vernissage: tutti - artistici o meno - si avventano su vettovaglie e soprattutto bottiglie, tra lo sconcerto di chi ci serve, non abituato a tale estro in un palazzo di tal prestigio.
Ci troviamo difatti al MAR, e la location è prestigiosa.

Il gruppo meno appesantito, con un Latuff in formato guerriglia urbana, si unisce alla manifestazione NO TAV, NO CMC, NO EXPO etc. che, sarà lo sciopero, sarà la contemporanea apertura a Bologna della sede locale di Casa Pound che trattiene lì gli attivisti felsinei, sarà quel che sarà, ma non c'è quasi nessuno.
In compenso ci sono almeno 500 "persone" tra: Carabinieri, Polizia locale, Polizia, Polizia Provinciale, Guardia di Finanza, Guardia Forestale (!!!) e un aereo militare.
Di sicuro mi sfugge qualche corpo armato, ma direi che son sufficienti.
Per costoro sostanzialmente è una gita di piacere


In pratica, Ravenna è blindata - negozi chiusi, auto rimosse, tombini sigillati - per 3 bonghi, 6 striscioni e una 40ina di bandiere (fra le quali una, immancabile, degli autonomisti sardi). Indimenticabile l'ufficiale dei carabinieri che arriva sterzando sportivamente seguito da un gruppo scelto in assetto antisommossa che scende dalla volante urlando "allora, a chi tocca pagare l'aperitivo?".

Poco distante incrociamo Sara Colaone, Paolo Bacilieri e il magic dynamic duo Lucciola&Lombardi che firmano e vendono i propri libri.
Io che Sweet Salgari ce l'ho a casa, molto scorrettamente riesco a ottenere questo




Ci perdiamo una conferenza e mezza, arriviamo giusto in tempo per sentire Giuseppe Palumbo, Tuono Pettinato e Zerocalcare che parlano del proprio rapporto con la realtà e e col rendere la realtà a fumetti. Tuono Pettinato (o semplicemente Tuono, come lo chiama Elettra Stamboulis), a mio avviso, giganteggia per originalità e acume, Palumbo per esperienza e cultura. Zerocalcare, appena sceso dal palchetto, viene assediato dai questuanti dediche.

Poco dopo, l'evento principale, il motivo per cui siamo lì: l'inaugurazione della mostra sui 150 anni di storia italiana a fumetti.
E' qui che sono esposte le nostre tavole, a far da tappabuchi a quelle degli artisti quotati.
L'inaugurazione mi sembra un discreto successo:




Il bello, tra l'altro, è parlare con vari artisti davanti alle rispettive tavole, chiedere come hanno fatto cosa. Molto formativo (nell'ultima foto Giuseppe Palumbo parla del suo uso di colori+bianco e nero a un gruppo di realitydrawers tra cui spicca Michele Benincasa).

Nell'angolino meno visibile dell'universo - e giustamente - la mia tavola, che posterò qui nei prossimi giorni:



Ma nel terrazzo poco distante incombe l'ennesimo buffet alcoolico. Cioè, ci sarebbe anche cibo, ma è tutto sostanzialmente vegetariano, quindi i miei occhi non lo recepiscono come commestibile. Come molti altri, bevo e basta. Qui però riesco a ottenere una copia di Campana, di Rocco Lombardi e Simone Lucciola, a prezzo di favore con annessa promessa di doppio disegno il giorno dopo.


Ma il buffet non basta, andiamo a cenare e mi ritrovo nel tavolo d'eccezione, seduto con Riccardo Mannelli, Paolo Bacilieri, Gianluca Costantini, Giuseppe Palumbo, Elettra Stamboulis, un altro che colpevolmente non riconosco e - credo - due assessori/politici anconetani.


Mannelli e Palumbo erano costantemente coperti dalle capocce dei due anconetani di cui sopra, quindi non li ho fotografati.
Anche perché oltre a loro a tavola ci sono Nicola Gobbi, Iacopo Frey, Massimo Salzmann con gentile compagna e un litro abbondante di vino.
L'ormai consueta gara di aneddoti assurdi tra me e Massimo mi vede nuovamente vincitore sotto lo sguardo incredulo e colpevolizzante della di lui signorina. Anche perché scoppiamo a ridere così fragorosamente e a lungo da intralciare il cameriere che non riesce a prendere le ordinazioni delle celebrità.
Dopo cena facciamo in tempo a girare due bar, bere abbastanza da fare le 4:30/5:00 vedere un inseguimento della polizia a un ladro di motorini che si schianta al rallentatore contro un'auto parcheggiata e viene portato via.


GIORNO 3

Niente, ci sarebbero state altre cose belle, un altro incontro, etc. etc., ma lo sciopero dei treni ci costringe a recuperare in fretta e furia cose da varie parti della città e accamparci in stazione a prendere il primo treno utile per arrivare a Bologna (dove poi ci smisteremo).
Sciopero che, tra l'altro, mi preclude la possibilità del doppio disegno su Campana cui accennavo prima.
Bastardi trenitalii.
Da notare solo il viaggio in macchina con Paolo Parisi in hangover pesantissimo (grazie ancora per il passaggio!) e il grandissimo David Biagioni che ha guidato al poto suo, dato che io e Matteo Anselmo (gli altri due passeggeri) non abbiamo la patente. David ha fatto anche da guida per Bologna a chi doveva prendere il treno per Milano per non aspettare in stazione. Grazie!

Volendo, qui trovate il catalogo in tono minore che raccoglie solo le 20 tavole (in realtà son 23 perché Vincenzo - essendo il più giovane tra i finalisti - ha vinto il dover lavorare di più). In realtà non so se raccomandarlo non per la qualità (altissima!) dei realizzatori, ma per il fatto che hanno cannato pesantemente il mio cognome e mi sembra giusto incazzarmi anche se non mi interessa un granché.
Qui, invece, il calendario con gli indirizzi utili: se capitate a Ravenna entro l'11 novembre ci sono almeno le due mostre da vedere assolutamente. e sono entrambe in via di Roma, così non vi perdete.

Infine segnalo questo bello STORIFY di Luca Salici in cui si ripresenta il komikazen attraverso i tweet più ficcanti. Essendo che quando non tiravo su sigarette ero sempre piccicato al twitter, ci sono anche io.


Ok, e adesso?
Davvero c'è da aspettare fino a BilBolBul?

1 commento:

Salz ha detto...

Ottimo resoconto, ragazzo mio.
Tra parentesi, quando mi hai presentato Rocco avevo l'impressione di un nome già sentito, poi oggi per caso ho ritrovato un'antologia con un suo racconto e ho associato l'opera alla faccia.
Vabè, ti saluto foppone caro!