Pagine

lunedì 19 ottobre 2009

170 anni fa, più o meno

qualcuno diceva cose come:

"Se cerco di immaginarmi il nuovo aspetto che il dispotismo potrà avere nel mondo, vedo una folla innumerevole di uomini eguali, intenti solo a procurarsi piaceri piccoli e volgari, con i quali soddisfare i loro desideri. Ognuno di essi, tenendosi da parte, è quasi estraneo al destino di tutti gli altri: i suoi figli e i suoi amici formano per lui tutta la specie umana; quanto al rimanente dei suoi concittadini, egli è vicino ad essi, ma non li vede; li tocca ma non li sente affatto; vive in se stesso e per se stesso e, se gli resta ancora una famiglia, si può dire che non ha più patria.
Al di sopra di essi si eleva un potere immenso e tutelare, che solo si incarica di assicurare i loro beni e di vegliare sulla loro sorte. E' assoluto, particolareggiato, regolare, previdente e mite. Rassomiglierebbe all'autorità paterna se, come essa, avesse lo scopo di preparare gli uomini alla virilità, mentre cerca invece di fissarli irrevocabilmente nell'infanzia, ama che i cittadini si divertano, purchè non pensino che a divertirsi. [...] non potrebbe esso togliere interamente loro la fatica di pensare e la pena di vivere?
Così ogni giorno esso rende meno necessario e più raro l'uso del libero arbitrio, restringe l'azione della volontà in più piccolo spazio e toglie a poco a poco a ogni cittadino perfino l'uso di se stesso. L'eguaglianza ha preparato gli uomini a tutte queste cose, li ha disposti a sopportarle e spesso anche considerarle come un beneficio [...] riducendo infine la nazione a non essere altro che una mandria di animali timidi e industriosi, della quale il governo è il pastore.
[...] si consolano di essere sotto tutela pensando di avere scelto essi stessi i loro tutori. Ciascun individuo sopporta di sentirsi legato, perchè pensa che non sia un uomo o una classe, ma il popolo intero a tenere in mano la corda che lo lega."

Alexis de Toqueville, "La democrazia in America", 1840.
(Trad. it. a cura di G. Candeloro, 1999, Milano, Bur - pagg. 732,733)

1 commento:

ML ha detto...

Talmente preciso, che il cuore mi si è stretto e sto persino arrossendo. Come quando qualcuno ti sbatte in faccia quello che sei, nonostante i tuoi sforzi per crederti diverso.